LA CLINICA PEDAGOGICA
LA CLINICA
(A Cura di Prof.ssa Enza Sidoti – Università di Palermo e Dott.ssa Maria Giovanna Mauro - Presidente AIPED )
Il paradigma della clinica, che porta con sé un profondo significato epistemologico, fa riferimento ad un atteggiamento professionale di chi fonda il proprio sapere e agire sull’apprezzamento della specificità dei casi. Il pedagogista clinico si rivolge non alla patologia e al malato, ma alla persona che vive con disagio i cambiamenti che deve affrontare nel corso della sua vita.
Il termine "clinico" conserva l'originario significato di cura (inglese to care -prendersi cura), e viene quindi applicato indipendentemente da un'eventuale "patologia" della persona (Imbasciati 2008). Il termine "clinico" si basa sul principio di "aiuto alla persona", opposto all'attività clinica propria delle modalità sanitarie orientate all'esame, cura e studio del malato o della malattia (Pesci 2012).
La diagnosi in pedagogia clinica è una modalità di conoscenza dell’altro che si riferisce all’individuazione delle potenzialità, abilità e disponibilità e delle aree di “educabilità” della persona. Si attua secondo un’ottica di conoscenza globale e non di definizione classificatoria né identificazione del deficit (Pesci 2004). Il pedagogista clinico, infatti, lontano da un criterio di sanitarizzazione della persona, implementa il suo agire professionale non tanto in una dimensione di accompagnamento alla crescita, quanto di facilitazione del benessere (Pesci 2012). Il pedagogista clinico a partire da un disagio, da una difficoltà, facilita l'autoapprendimento delle modalità per far fronte alla situazione problematica e stabilire un nuovo equilibrio (Pesci 2012).
Generalmente quando si parla di pedagogia, la parola viene associata alla prima infanzia e al lavoro con i bambini. In realtà il Pedagogista rivolge i suoi interventi a soggetti di tutte le età (bambini, adolescenti, adulti). Il suo intervento è finalizzato a garantire un aiuto alla persona, alla coppia o al gruppo attivando le proprie risorse e potenzialità personali, infatti si ispira al principio fondamentale dell’educazione, da ex ducere, che significa tirar fuori ciò che già è presente nell’individuo.
Nei soggetti in età evolutiva, affronta le difficoltà di linguaggio, di apprendimento, di relazione e di comportamento.
Con gli adulti, le difficoltà di relazione, quelle emozionali e di comunicazione, le insicurezze e gli stati tensionali.
La solitudine, le difficoltà affettivo - relazionali, di memoria e di accettazione di sé, sono invece alcuni disagi che vengono affrontati nel periodo della terza età.
L’aiuto alla persona deve però essere concepito nella sua globalità, secondo la visione olistica dell’essere umano che lo considera nella sua interezza. Si indirizza, perciò, al vasto panorama dei bisogni educativi delle persone considerandole come tali nella loro globalità, tenendo conto dei loro vissuti, dei loro affetti, della loro storia personale e prendendo atto del loro disagio che è l'elemento principale su cui si basa la relazione d'aiuto offerta dalla pedagogia clinica.
Essa ha dunque una duplice finalità: da un lato, consiste nella comprensione dei processi individuali e precisamente gli stati d'animo, gli stili di vita e i relativi comportamenti; dall'altro rappresenta un aiuto educativo alla persona.
Il termine "clinica" invece indica il prendersi cura di una persona.
Possiamo quindi dire che i due termini "pedagogia" e "clinica" tendono a conoscere l'altro per poter prendersi cura di lui.
Fare clinica, quindi, vuol dire fondare il proprio sapere e la propria azione sui casi individuali, sui contesti e sulle diversità.
La “presa in carico” di un soggetto, o di una coppia, o di un gruppo richiede di conoscere il fenomeno su cui intervenire e di saper attivare azioni di intervento individuali e contestualizzarle.
Sul piano legislativo, non esiste ancora un riconoscimento sulla pedagogia clinica, ma esistono diversi Istituti ed Enti di formazione privati che formano il pedagogista clinico garantendo una adeguata preparazione specialistica in tal senso.
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